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I GENERI MUSICALI

Episodi radiofonici sui generi musicali a cura della Terza B.

Anno scolastico 2006-07
Insegnante: Alessandro Sala

REGGAE

a cura di Francesco Lonardi (3B)


(…) Era il 1968 in Giamaica quando la mitica band Toots and Maytals compose “Do the Reggay”, il brano che avete appena ascoltato. Da quella data, dunque, il termine reggae entrò nel vocabolario della musica mondiale. Come raccontò in seguito Frederic Nathaniel Hibbert, meglio noto con il nome di Toots, il significato di quella parola si riferiva a “regolare”, nel senso di gente comune, della strada.
Eppure il reggae non era nato dal nulla, anzi. Le radici della musica che sarebbe stata suonata da Bob Marley e Peter Tosh affondano nei canti degli schiavi neri portati in Giamaica dagli spagnoli. Ma la prima musica che si afferma nell’isola è il calypso importato da Trinidad per trasformarsi in “mento”. La fusione di questo ultimo con il soul americano da vita allo ska. L’evoluzione dello ska fu il rocksteady interpretato anche da una band i Wailers formata da Bob Marley, Peter Tosh e Bunny Wailer. E con loro nacque il reggae.
Strumento principale della diffusione del reggae sono i Sound System, ossia le discoteche ambulanti nate in Jamaica alla fine degli anni cinquanta per consentire ai poveri di ascoltare musica da ballo. Musicalmente il reggae è fondato su un particolare stile ritmico, caratterizzato da tagli regolari sul back-beat eseguiti dal chitarrista ritmico e dalla grancassa solitamente sul terzo movimento della battuta (in gergo “one drop”, ovvero “una goccia”, nel senso di “un colpo”). Può anche essere a due colpi di grancassa (“two drop”), oppure a quattro (“four drop”) e in questo caso la ritmica viene definita stepper. È caratterizzato dalla coralità, nel senso di collaborazione profonda dei musicisti e assenza pressoché totale di assoli. Un’altra sua caratteristica tipica è la ripetitività, nel senso di ripetizione quasi ossessiva delle stesse strutture ritmiche e armoniche.
Il più grande interprete del reggae è senza dubbio Bob Marley. Alcuni dei suoi brani sono entrati a far parte della cultura musicale mondiale degli ultimi trenta anni. A questo proposito vi propongo un vero classico: Jammin’.
La puntata sul reggae è finita ma vi raccomando di andare a sentire gli altri podcast sui generi musicali.

Glossario:
CALYPSO – è un genere musicale che appartiene alla cultura afroamericana delle isole dei Caraibi. Questo genere nasce a Trinidad agli inizi del ’900 come metodo di comunicazione tra gli schiavi nelle piantagioni.
MENTO – una sorta di calypso più africaneggiante: decisamente più legato a tematiche sessuali.
SKA – la musica ska nasce in Giamaica verso la fine degli anni’50, è una sorta di miscuglio tra rithm and blues, mento e soul.
DOWN-BEAT – 1° e 3° pulsazione di un metro quaternario (4/4).
BACK- BEAT – 2° e 4° pulsazione di un metro quaternario (4/4).
SOUND SYSTEM – sono definiti dei furgoni sui quali erano sistemate delle casse audio per divulgare la musica, in genere musica nera (Ska,Reggae , Rocksteady…) ed erano gestiti da un DJ.
GRANCASSA – in questo caso il tamburo più grande della batteria.

Brani ascoltati:
- Toots and Maytals -Do the Reggay
- Bob Marley -Jammin

Artisti reggae:
Bob Marley, Peter Tosh, Bunny Wailer

Fonti:
Paolo Ferrari: Reggae _ ed. Giunti Editore
www.wikipedia.it

TECHNO DRUM ‘S’ BASS

a cura di Valerio Mauri (3B)

Negli anni ’90 la dance music ha allargato i propri confini ospitando nuovi tipi di sonorità in particolare lo sviluppo della techno ha raggiunto la sua massima varietà, una delle più innovative idee nel campo, avviene in inghilterra, ed è l’invenzione di un genere frutto dell’unione tra hip hop, techno & house chiamato Drum and Bass.
Essendo un genere di tipo elettronico, la d&b viene creata per mezzo di campionatori, sequencer & drum machine. Solitamente possiede una velocità di circa 160/170 bpm.
I pezzi sono composti in 4/4 con la presenza di linee di basso molto marcate e giri continui di batteria molto rapidi. I producer spaziano molto con la fantasia nella creazione, inserendo suoni di diversa natura, che variano da synth elettronico a inusuali giri di strumenti musicali.
Fondamentalmente la drum’n’bass è un genere nato per essere ballato, dunque oggi lo si ritrova spesso in dance party. Numerosissimi sono i disc jockey che creano o mixano questo genere.
Tra i più celebri: Roni size, Aphrodite, Grooverider & Adam F.
Essendo un misto di svariate sonorità dalla drum’n’bass si vengono a creare alcuni sottogeneri:

  • La jungle (caratterizzata da una linea di basso molto marcata)
  • La jazz’n’bass (caratterizzata da godibili sonorità jazz)
  • La techstep (caratterizzata da suoni Dark quasi esclusivamente sintetizzati).
  • Glossario
    Synthetizer – moduli elettronici per creazione di suoni sintetizzati
    Drum machine – strumento elettronico per creazione di pattern percussivi e linee di basso
    Campionatori – Il campionatore è uno strumento musicale elettronico che è in grado di acquisire campioni audio per riprodurli a differenti altezze.

    Brani Ascoltati
    Aphrodite-Rockafella Skunk
    Roni Size-The king of the beats
    Aphrodite-Ganjaman
    Roni Size-Bit the bullet

    Fonti
    www.scaruffi.com
    www.wikipedia.it
    Encarta.

    IL TEATRO CANZONE DI GIORGIO GABER

    a cura di Dario Randazzo (3B)

    Ciao sono Dario, oggi vi parlerò del signor G, ovvero del Teatro – Canzone di Giorgio Gaber. L’importanza di Giorgio Gaber non si limita infatti al solo campo musicale: oltre che cantautore è stato anche attore, autore teatrale, e attento interprete, con ironia, intelligenza e lucidità delle contraddizioni della nostra epoca.

    La prima parte della sua storia artistica si svolge negli anni ’60, dove si fa apprezzare come chitarrista di jazz e rock. Al culmine del successo e della popolarità, agli inizi degli anni ’70, Gaber comincia ad avvertire il bisogno di un senso diverso di fare musica e di un rapporto più diretto col pubblico. Sentì cioè la necessità di esprimere liberamente le sue idee senza i condizionamenti del mercato discografico e i limiti del mezzo televisivo. Inizia così la seconda parte della sua vita artistica in cui si allontana definitivamente dalla televisione e dà vita al cosiddetto “Teatro Canzone”, una esperienza innovativa che alterna canzoni e monologhi.

    Il Teatro Canzone per la strumentazione (chitarre, batteria, basso, chitarra elettrica, pianoforti e anche fiati), per la struttura melodica e ritmica può essere considerato una forma popolare con influssi jazzistici. Rappresenta quindi una forma particolare di incontro fra musica popolare e musica colta: i testi sono complessi e letterari, vi sono inserti teatrali (i monologhi) e le parti cantate spesso non hanno la struttura ripetitiva con i ritornelli della musica leggera.

    Sul palcoscenico Gaber si presenta solo senza alcuna scenografia cantando a volte con basi pre-registrate, altre volte con i musicisti nascosti dietro al sipario. Nei suoi spettacoli descrive l’evolversi della società italiana toccando i più svariati argomenti: famiglia, amicizia, sessualità, solitudine, amore, coscienza individuale, ma anche politica, economia, istituzioni, religione, mass-media.

    Glossario:
    - MONOLOGHI: inserti teatrali, parti recitate del testo gaberiano;
    - TEATRO CANZONE: composizione di monologhi e canzoni; Brani ascoltati:
    - Un’idea: G. Gaber (chitarra e voce – Dario Randazzo)
    - Prima dell’amore: G. Gaber
    - L’esperienza: G. Gaber
    - Chissà nel socialismo: G. Gaber
    - La libertà: G. Gaber (solo chitarra – Dario Randazzo)

    Fonti:
    www.wikipedia.it
    www.giorgiogaber.org

    ROCK ‘N’ ROLL

    a cura di Pierpaolo Polo (3B)

    Il rock ‘n’ roll ,nato come musica per ballare, viene tradizionalmente definito come una sintesi di rhythm ‘n’ blues e country music.
    Con il passare del tempo però questa definizione diventa quasi inappropriata, in quanto il rock ‘n’roll si evolve fino a diventare un genere unico e ben distinguibile nelle sue caratteristiche.
    Le sue origini sono lontane e vanno ricercate nel profondo sud degli stati uniti d’America presso le quali verso il 1930 esisteva un genere di musica chiamato rhythm ‘n’ blues.
    Alcuni artisti bianchi, e primo tra tutti Elvis Presley, seppero sfruttare la grande carica ritmica proveniente dalla musica nero-americana, facendo cosi scoppiare il fortissimo fenomeno del rock ‘n’roll.
    La maggior parte dei brani più scatenati e famosi si basava su un giro tipicamente blues in 4/4 anche se la malinconia originaria del blues era completamente scomparsa, come noteremo fecilmente in “Haund Dog” di Elvis Presley (…).
    La formazione classica di una rock ‘n’ roll band comprende storicamente:

  • Una voce ,spesso accompagnata da armonizzazioni vocali e cori;
  • Una o due chitarre, di solito elettriche,
  • Una forte e decisa carica ritmica (basso e batteria).
  • In questo quartetto di base si inseriscono spesso altri strumenti, come il piano .il sax e talvolta strumenti orchestrali.
  • Negli Stati Uniti era quindi nato un linguaggio musicale universale che avrebbe coinvolto le generazioni presenti e future. Ma le maggiori influenze si fecero sentire nel Regno Unito, dove innumerevoli giovani ascoltavano il blues iniziando a formare gruppi.
    La Gran Bretagna diventò velocemente il nuovo centro del rock ‘n’ roll facendo così scoppiare il fenomeno della British invasion .
    Già nei primi anni 60 i gruppi inglesi dominavano la scena del rock ‘n’ roll mondiale. Primi tra tutte le band inglesi…. I Beatles che spopolarono anche negli Stati Uniti e di cui andremo ad ascoltare il prossimo brano (…).

    Brani Ascoltati

  • Elvis Presley – Hound dog
  • Beatles – Roll over Beethoven
  • Fonti
    Ennciclopedia del rock anni ‘60

    LA MUSICA ELETTRONICA

    a cura di Raffaele Milone (3B)

    Per musica elettronica si può intendere, in termini generali, la musica prodotta con strumentazione elettronica. Poiché gran parte della musica contemporanea è registrata, suonata, e scritta con equipaggiamenti elettronici, l’espressione va applicata a brani musicali nel quale la componente elettronica è intrinseca alla natura stessa del brano. L’espressione musica elettronica si può applicare a opere e artisti con intenti musicali estremamente diversi: dall’art rock elettronico alla new wave, dalla garage all’electropop, ora vi propongo i primordi dell’elettronica ovvero ai Kraftwerk con la loro “Das Model” (…).

    E adesso un po’ di storia.
    Tutto nasce con la scoperta del campo elettromagnetico, infatti il primo strumento elettronico che si ricorda è il Theremin (dal nome del suo inventore, negli anni 20), che consiste in una specie di antenna che traduce il campo elettromagnetico in suoni. Basta la semplice imposizione delle mani per modificare la disposizione di questo campo per ottenere dei suoni variabili. A partire dagli ultimi anni 40, coi primi transistor ed elaboratori elettronici molti sperimentatori sonori si interessarono alla produzione di suoni derivanti dalle nuove tecnologie. A partire dagli anni 70, dopo un periodo di sviluppo, la diffusione di macchine per la produzione di musica elettronica si allargò molto: sintetizzatori e sequencer cominciarono a essere di uso comune e non più limitato all’avanguardia sperimentale. Negli anni 80, a favorire l’avanzata della musica House, si inizia a poter utilizzare questi strumenti su pc col quale si potevano fare lavori tecnici come campionare voci e modificarle col vocoder fino a storpiarle a tal punto da dare l’effetto che segue in questo pezzo dei Daft Punk: “Harder, Better, Faster, Stonger”(…).
    Negli anni successivi fino ad oggi, questo processo si è sempre più allargato rendendo la produzione di musica elettronica sempre più alla portata di tutti. Basta una certa facilità nell’uso del computer e con costi molto bassi si hanno a disposizione tutti i mezzi e i suoni possibili per comporre. Inoltre sono sempre disponibili le tecnologie precedenti, che si possono sovrapporre ai computer, senza contare le possibilità di contaminazione con suoni acustici o elettrici, come oggi fanno gli italianissimi Motel Connection, con lavori del genere di “two”, di cui ora ascoltiamo un estratto(…) Sin dal finire degli anni ’70, vari stili e sottogeneri di disco music e dance music (come la techno o synthpop) fanno uso di sequencer e tastiere elettroniche che li rende facilmente riconoscibili; tali stili sono spesso indicati come “musica elettronica”, ma è bene ricordare che sono difinizioni improprie.
    Generalmente la musica elettronica utilizza tempi semplici come il 4/4 tenendo un beat tra i 110 e i 130 bpm e tiene in considerazione l’impiego di bassi e chitarre elettriche, tastiere, drum machine, sintetizzatori e sequencer, tra cui i più usati il moog per tastiera e il guitar synth per la chitarra.
    Oggi quella che è considerata la musica elettronica per antonomasia è quella scandinava, dove i più conosciuti sono i Royksopp, che con “Poor Leno” danno l’idea perfetta di quello che rappresenta questo genere.

    Glossario
    THEREMIN
    Primo strumento musicale elettronico conosciuto, inventato nel 1920 dall’omonimo fisico russo Leon Theremin. Consiste in due antenne che traducono il campo magnetico in suono (una regola l’altezza e l’altra l’ampiezza del suono). Con la semplice imposizione delle mani su queste antenne si modifica il campo magnetico e quindi il suono prodotto.
    SEQUENCER
    Il sequencer è un dispositivo digitale che consente di memorizzare su una traccia una sequenza di note di uno strumento musicale e riprodurla contemporaneamente ad altre tracce.
    VOCODER
    Il vocoder è un effetto sonoro che trasforma la voce umana in un suono sintentico. Nel campo musicale è usato per dare alla voce un timbro più metallico, robotico o monotono.
    SYNTH
    Dall’inglese “synthesizer”: sintetizzatore di suoni. È uno strumento musicale elettronico in grado di generare autonomamente segnali audio. Questi apparati possono generare imitazioni di strumenti musicali reali o creare suoni non esistenti in natura.
    MOOG
    Sintetizzatore controllato da una tastiera inventato dall’omonimo Robert Moog.
    GUITAR SYNTH
    Sintetizzatore controllato da una chitarra.

    Brani Ascoltati

  • Kraftwerk – Das Model
  • Daft Punk – Harder, Better, Faster, Stronger
  • Motel Connection – Two
  • Royksopp – Poor Leno
  • Artisti Elektro
    Daft Punk, Motel connection (Subsonica), Royksopp, Kraftwerk, Tangerine Dream, Popol Vuh, e altri.

    Fonti
    www.wikipedia.it
    www.jazzitalia.net
    www.sirlab.de

    CROSSOVER ROCK

    a cura di Andrea Caroleo (3B)

    Il crossover rock è una forma di rock alternativo, nata nei primi anni Ottanta negli Stati Uniti. È caratterizzato dal mescolarsi di due generi il punk e l’heavy metal, e dall’incorporazione di stili molto lontani (blues, funk, jazz, rap, e molti altri).

    Il crossover rock si divide principalmente in 3 sottogeneri, il funk metal , il punk metal e il rapcore. La terza di queste, il rapcore, è la variante più conosciuta del crossover rock: combina parti vocali e strumentali dell’hip hop con quelle del funk e di varie forme di rock. Questi sono i Rage Against The Machine che ci propongono un chiaro esempio di rapcore (…).

    Tutte e tre le varianti del genere avrebbero in seguito fortemente ispirato il movimento nu metal, sorto negli anni successivi soprattutto in California. Il nu metal è simile per forma e per influenze al crossover ma usa sonorità molto più cupe, con voci dure. Dalla seconda metà degli anni ’90, il genere crebbe in popolarità, grazie ad alcuni importanti gruppi tra cui Limp Bizkit, Deftones, e P.O.D.. I Limp Bizkit sono i più famosi, conosciuti anche ai non amanti del genere e si ricordano per hit come “My Generation” della quale assaggeremo ora la sonorità sempre molto attuale (…).

    Alla fine degli anni novanta il nu metal si è imposto ormai all’attenzione del mondo, per merito sia degli artisti fondatori, che di gruppi quali Papa Roach e System Of A Down. Questa ulteriore mutazione inizia a spingere il movimento ad abbandonare le sonorità più dure ereditate dal metal attraverso l’innesto di melodie influenzate dal Pop. È così che emergono nuovi artisti come Staind e Linkin Park.

    Solitamente i gruppi sono formati da quattro, cinque e in rari casi sei elementi. Si suona con chitarre distorte con un riff ripetitivo, linee di basso molto semplici e ritmica molto poco scontata e caratterizzata da numerosi cambi di tempo, si servono spesso di un dj.

    Viene cantato in quattro tipi di voci: growl, scream, rappato e melodico. Ecco un esempio che rende molto bene l’idea del sound proposto dal genere, questi sono i Linkin Park con “Crawling”(…).

    I testi parlano di amori finiti, problemi di estrazione sociale o raccontano esperienze di vita, sono comunque in ogni caso molto rabbiosi.

    Glossario
    RIFF – giro base di accordi
    GROWL – (ruggito) è caratterizzato da un timbro cupo che dà un suono molto profondo.
    SCREAM – (urlo) molto raschiato, alto e sembra vagamente un urlo disperato.

    Brani Ascoltati
    Rage Against The Machine – Guerrilla Radio
    Limp Bizkit – My Generation
    Linkin Park – Crawling

    Artisti Crossover
    Deftones, Limp Bizkit, Linkin Park, Papa Roach, P.O.D., Rage Against The Machine, System Of A Down, Staind.

    Fonti
    www.wikipedia.it
    www.eutk.net
    www.guide.dada.net

    Colonna sonora