UN TERRITORIO RESTITUITO ATTRAVERSO LE PERCEZIONI, LE EMOZIONI, LA MEMORIA SOGGETTIVA E UNA STORIA COMUNE RI-COSTRUITA ATTRAVERSO LA GEOGRAFIA VISIVA E SONORA DI UN TERRITORIO.

   Con GeoBlòggati vogliamo offrire alle studentesse e agli studenti dell’Itsos Albe Steiner un artefatto telematico che alle potenzialità di un blog unisce quelle di una rilevazione geografica sensibile ed emotiva del territorio. Le ultime tecnologie (wireless, mobile, ecc.) ci consentono molteplici usi – didattici e non – che vanno dai più semplici ai più complessi.

  •    Il modo più semplice, ma anche il modo più tradizionale, è quello di usare Geoblòggati come un blog che sia consultabile attraverso una mappa geografica: in questo caso il percorso, sarebbe un percorso naturalmente tematico (i luoghi della resistenza, i luoghi del divertimento, i percorsi dello studio, ecc.), si snoderebbe a partire dai luoghi valutati come più rilevanti e significativi del territorio e potrebbe essere un percorso teso a restituire sulla carta una o più letture possibili del territorio stesso.
  •    Un secondo modo, più complesso e certo più innovativo, fa riferimento e si incrocia con alcune discipline come la psicocartografia, la linguistica, l’etnografia e la psicoanalisi, e partendo dalla percezione soggettiva dei luoghi, del territorio, ha la presunzione di superare la geografia tradizionale, oggettiva e normata, per avviarsi verso possibili interpretazioni del territorio a partire dalle percezioni e dai vissuti dei singoli internauti. Percezione, suggestione, emozione sarebbero quindi le parole chiave che sostanziano l’approccio del GeoBlog secondo questo secondo modo.

   Il territorio quindi non verrebbe più “studiato”, ma assumerebbe un significato nuovo, un significato interpretabile alla luce delle molteplici percezioni soggettive.

Nell’ideare questo progetto, i nostri riferimenti teorici sono stai i seguenti:
   1. Il progetto Biomapping: il suo autore, Christian Nold, ha inventato uno strumento che, a contatto della pelle, rileva le diverse sensazioni/emozioni e le registra – combinando la tecnologia mobile GPS con quella biometrica GSR (galvanic skin response) destinata a rilevare il livello di stress del nostro corpo – su una mappa; abbiamo così la rilevazione delle emozioni e delle sensazioni individuali, relative ad alcuni luoghi (San Francisco, …) e immediatamente registrate su una mappa telematica. Queste esperienze di Emotion Mapping hanno collocato il lavoro di Nolde, a cavallo tra scienza ed arte, e gli hanno permesso di incrociare, mescolandoli, gli statuti epistemologici della scienza biometrica, della tecnologia mobile e della cartografia, invertendone però la direzione e producendo così una geografia delle percezioni e della soggettività.
 2. Un secondo riferimento teorico va sicuramente a Kevin Lynch che ha studiato e poi elaborato alcune strutture cognitive della percezione dello spazio urbano. L’urbanista statunitense ha mostrato che le persone percepiscono gli spazi che frequentano o nei quali vivono attraverso elementi e schemi mentali comuni, creando le loro mappe mentali attraverso l’utilizzo di cinque categorie: percorsi, margini, quartieri, nodi, riferimenti. Grazie alla combinazione e alla reiterazione di queste categorie per Lynch un luogo è leggibile dalla comunità che è in grado di orientarsi e comprendere lo spazio urbano.
 3. Infine, per quanto riguarda la rilevazione di un territorio attraverso i suoi suoni, il maggior punto di riferimento è senz’altro R. Murray Schafer che, negli anni Sessanta, presso la Simon Fraser University di Vancouver, in Canada, fonda il Word Soundscape Project, che ha il proposito di indagare le relazioni tra gli esseri umani e i loro ambienti attraverso i suoni che li circondano: un vero e proprio tentativo di studiare una comunità attraverso il suo paesaggio sonoro, appunto il suo soundscape.

Febbraio 2012, a cura di Nicola Scognamiglio