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TUAREG: L'ULTIMO GENOCIDIO
Nel Tenére, una regione desertica del Sahara centro-meridionale, si svolge la
drammatica tragedia di uno strano popolo nomade, i Tuareg - chiamati anche gli "uomini blu", per il colore blu indaco delle lunghe stoffe leggere con cui si coprono il volto -
in lotta disperata per non farsi cancellare dai governi del Mali,
dell'Algeria, del Niger. Un popolo ribelle alle regole della geopolitica
moderna. Un popolo che, alla vigilia del Duemila, ha i giorni contati.
La storia delle rivendicazioni dei tuareg dura da più di un secolo. I giovani ribelli sono i figli della rabbia e della disperazione.
Non hanno sentito parlar d'altro che di persecuzioni, di ingiustizie e disprezzo verso
il loro popolo.
All'inizio del Novecento, davanti alla colonizzazione del Sahara, gli "uomini blu" sono stati tra i primi a prendere le armi contro gli infedeli. I
militari francesi li sconfissero, ma la colonizzazione si rivelò meno peggio del previsto, anche perché il governo di Parigi, rimase in qualche
modo conquistato e affascinato dagli usi e dalla dignità dei tuareg,
permettendo loro di condurre una vita indipendente e dignitosa. Le cose precipitarono dopo il 1958 con il processo di decolonizzazione e il
conseguente ritiro dei francesi. Nella regione degli "uomini blu" arrivano le forze armate della nuova Repubblica del Mali,
che si comportano come conquistatori in territorio nemico: stuprano le donne, uccidono, torturano i capi tribù, rapinano il bestiame.
Per i tuareg è l'inizio di una tragedia che, trent'anni dopo, è tutt'altro che finita.
Alessandro Pasi,
Il Pianeta insanguinato,
De Agostini, Novara, 2000
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