IL LABORATORIO: SCRIVERE E REALIZZARE UN'INTERVISTA

 Quella delle interviste è una pratica didattica che permette di connettere il mondo delle conoscenze, a quello della formazione grazie alla riflessione/ricerca sul mondo della vita: in questo modo lo studente ri-trova la propria esistenza all'interno dell'esperienza del testimone e rintraccia le ipotesi per elaborare una lettura ordinata di una realtà complessa e a lui esterna.
Il metodo delle interviste, e più in generale il racconto di vita, oltre ad offrire l'occasione di rendere vivo ciò che in genere la pratica didattica tradizionale devitalizza, restituisce allo studente una funzione attiva dove il ruolo di chi sa si confonde, anzi si inverte, con quello di chi deve imparare.
Questa specie di gioco - la simulazione del lavoro del ricercatore - permette, a chi deve imparare, di agire, restituendogli così, oltre al desiderio di conoscere, forti possibilità di implicazione personale e affettiva che hanno insospettate potenzialità autoformative.
Al fine di scrivere e realizzare nel modo migliore un'intervista è bene che siano osservate le seguenti precauzioni:

1.       L'intervistato deve essere avvisato per tempo. Non gli sarà comunicato il testo definitivo dell'intervista, ma solo l'argomento e il senso generale, affinché egli possa ri-andare con la memoria ai fatti ed essere così preparato al momento dell'intervista.
E' quindi consigliabile di evitare di improvvisare un'intervista da un momento all'altro, magari tra la frutta e un programma televisivo e mentre qualcun altro sta lavando i piatti!

2.       L'intervistato dovrà essere messo nelle migliori condizioni psicologiche. E' bene ricordarsi che gli avvenimenti che gli si chiede di narrare sono per lui, già solo per il fatto di essere legati al passato, al ricordo, un elemento di forte emozione! L'intervistato dovrà quindi avere molta fiducia in chi lo intervista, riconoscendogli un'autorità culturale: solo così potrà decidere di lasciarsi guidare nel percorso della memoria. Quindi da una parte l'intervistatore non dovrà essere aggressivo e invadente, dall'altra dovrà realizzare l'intervista nel modo più professionale possibile, rispettando tutte le regole e i canoni dell'intervista.

3.       Anche l'ambiente è importante. Non è possibile intervistare nessuno se nello stesso luogo c'è chi fa altre cose o se ci sono elementi di disturbo e di distrazione. Per altro, se l'intervistato vuole, alla sua narrazione può assistere anche qualche altro testimone.

4.       Il testo dell'intervista è un testo prefissato e non va cambiato. A volte il testimone "esce dal seminato" o anticipa una risposta: starà all'intervistatore quindi produrre quelle piccole correzioni affinché il senso dell'intervista non vada perso. In altre parole: è necessario ascoltare con attenzione per evitare di fare domande alle quali è già stata fornita la risposta!

5.       Un problema tecnico. Prima di registrare l'intervista è utile fare delle prove tecniche e sincerarsi che i livelli di registrazione siano buoni. A questo fine è consigliabile usare un buon registratore e fare l'intervista in un luogo silenzioso. Quante volte una narrazione, una storia preziosa, è stata vanificata dalle pessime condizioni di registrazione. L'intervista ha, tra gli altri obiettivi, quello di essere presentata ad altri. È fatta, in altre parole, per essere ascoltata!