NAPOLEONE
IN ESILIO
Nel
1814, dopo la sconfitta nella battaglia di Lipsia, Napoleone fu dichiarato
decaduto dal Senato francese e, abbandonato dai suoi stessi generali, fu
costretto ad abdicare. I vincitori (Austria, Inghilterra, Russia, Prussia
e Svezia) gli concessero la sovranità sull'Isola d'Elba: questo
fu il primo esilio dell'imperatore.
Napoleone
rimase solo dieci mesi nel suo miniregno e in meno di un mese ridivenne
Imperatore dei francesi. Quando, sfuggito alle navi inglesi che pattugliavano
le acque dell'Isola d'Elba, sbarcò in Francia, i francesi lo accolsero
con entusiasmo, a cominciare dai soldati che avrebbero dovuto fermarlo.
Nel
1815, la VII Coalizione formata dall'Inghilterra e dalla Prussia sconfisse
definitivamente "l'usurpatore". Questa volta Napoleone fu relegato nell'isola
di Sant'Elena, uno scoglio sperduto nell'Atlantico, sotto la stretta sorveglianza
della flotta inglese dove visse prigioniero fino alla morte sopravvenuta
il 5 maggio 1821.
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