IL CONFINO
FASCISTA
Il
confino di polizia fu istituito con i cosidetti "provvedimenti eccezionali"
del 5 e 9 novembre del 1926 da Mussolini. Con questi provvedimenti il regime,
oltre al confino, sopprimeva i partiti e i loro giornali, occupava le loro
sedi, dichiarava decaduti nel loro mandato parlamentare i 120 deputati
che avevano partecipato all'Aventino, istituiva il Tribunale Speciale e
provvedeva inoltre ad annullare tutti i passaporti per impedire agli antifascisti
di riparare all'estero.
Incominciò allora quella che fu definita la terza ondata dell'emigrazione:
essa coinvolse tutti gli esponenti o quadri dirigenti che, sotto la minaccia
continua della persecuzione anche fisica, si trovavano nell'impossibilità
di svolgere una qualche forma di attività politica.
Fu un espatrio clandestino e organizzato dai partiti.
Le leggi eccezionali furono votate l'11 novembre, due giorni dopo prendevano
la via dell'esilio Turati, Pertini e Parri.
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